La Hippo Basket Salerno ufficializza un nuovo innesto per quanto riguarda lo staff tecnico. Pierluigi Orlando ha accettato la proposta del presidente Giosafat Frascino e del direttore tecnico ed entra a far parte della famiglia granata. Per il 39enne tecnico di origini battipagliesi, in realtà, si tratta di un ritorno, visto che ha già collaborato con la Hippo nel 2018/19 nel primo anno del progetto denominato “Salerno United”.Parallelamente a quella di giocatore, la carriera da allenatore di Pierluigi Orlando comincia nel 2007 con la Polisportiva Battipagliese. Nel 2009, assieme a Luca Poderico, avvia una proficua collaborazione con la Pallacanestro Salerno e il gruppo Under 15 d’Eccellenza arriva fino ai concentramenti Interzona. Dal 2010 al 2013 torna a Battipaglia dove, oltre a guidare i gruppi giovanili, ricopre anche il ruolo di assistente della squadra femminile che all’epoca militava in Serie A2. Nel 2013 Pierluigi Orlando fa da assistente all’esperto Pino Ferrara alla prima squadra del Basket Bellizzi in C2 e si occupa in prima persona delle giovanili. Nella stagione successiva, poi, accetta la sfida di fare da head coach sempre a Bellizzi, dove vince un torneo di Serie D e poi arriva ai play off del successivo campionato di Serie C Silver, regalando ai gialloblu la storica promozione in C Gold. Nel 2018/19, come detto, passa al Basket Pastena che collabora con la Hippo nell’ambito del progetto “Salerno United” e guida i gruppi U15 e U16. L’anno seguente torna a Battipaglia, per continuare a lavorare sulle giovanili. Dopo un stop prolungato a causa di un problema personale, Pierluigi Orlando è ora pronto a rimettersi in discussione e riparte da Salerno. Il tecnico battipagliese guiderà il gruppo Under 14 Gold, formato da ragazzi (e anche alcune ragazze) nati tra il 2011 e il 2012.- Che cosa ti aspetti da questa esperienza alla Hippo?«Sono molto contento della chiamata della Hippo. Ho accettato questa proposta perché entro in una società con uno staff consolidato ormai da anni e che dall’esterno sembra essere molto unito e proattivo sotto la guida del responsabile Aldo Russo. Di conseguenza penso che il confronto giornaliero con gli altri allenatori che hanno le idee chiare sul lavoro da svolgere possa aiutarmi a crescere come allenatore… e farmi levare velocemente la ruggine accumulata in questo periodo di stop».- Due campionati d’Eccellenza e due campionati Gold, con ragazzi cresciuti nella cantera granata, che ne pensi del progetto Hippo?«Il progetto Hippo è sicuramente uno dei più validi per il settore giovanile maschile e femminile. Una società che riesce a fare campionati di Eccellenza e Gold, in cui compete e non solo partecipa, con i soli propri ragazzi del settore giovanile, è frutto di una solida organizzazione societaria. La visione di avere più palestre dove fare attività di minibasket e basket ed una guida tecnica che ha le idee chiare di cosa fare per coinvolgere tutti i ragazzi in base al loro livello, dando a tutti la possibilità di confrontarsi e divertirsi praticando lo sport che amano, è determinante. La capacità ogni anno di allargare ancora il bacino di allenatori per aiutare la crescita dei ragazzi è prova di una strategia che funziona, che magari inizierà a dare dei frutti a breve. Anche per questo quando è arrivata la chiamata, non ci ho messo molto per decidere su cosa fare».- Cosa chiederai in particolare ai ragazzi che allenerai in questa stagione?«Penso di essere un allenatore che deve ancora imparare tanto, quindi ai ragazzi chiederò come ho sempre fatto in passato di essere ragazzi\giocatori pensanti, che quando sono in campo per un allenamento o per una partita sono consapevoli di quello che stanno facendo e che credano fortemente nei loro mezzi, anche quando magari le cose non riescono o non vanno come ci si aspetterebbe. La crescita del gruppo deve partire dal confronto che possiamo avere durante l’anno. Avere dei ragazzi che sono in grado di capire il gioco può aiutare anche me a crescere. Poi è normale che verrà chiesto massimo impegno, serietà e continuità negli allenamenti, perché nella vita poche cose avvengono per caso, il resto sono frutto delle nostre azioni quotidiane».
Alfonso Maria Tartarone
Nato a Salerno il 29/12/1980. Giornalista ed insegnante. Social: Facebook, Instagram, Linkedin e Youtube. Coltivo la passione del giornalismo dalla tenera età grazie a mio padre, Zaccaria Tartarone.
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