“Conoscere e Curare i Vasi” 2024 che prenderà il via sabato 5 ottobre, con inizio alle ore 8,30, presso la Sala Convegni dell’ Ordine dei Medici di Salerno, nasce come evento formativo di carattere nazionale sulla scia di ” Conoscere e Curare il Cuore” altro format nazionale di più vecchia data. Come per Conoscere e Curare il Cuore anche Conoscere e Curare i Vasi riunisce le più alte competenze mediche al servizio della formazione medica. Oltre a importanti medici salernitani, ci saranno anche le relazioni di grandi maestri della Chirurgia direttori di Cattedra, quali i Professori Corradino Campisi dell’Università di Genova, Roberto Chiesa e Andrea Luitz Kahlberg dell’ Università Vita Salute San Raffaele di Milano, otre che Raffele Pulli dell’Università di Firenze. Il progetto ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze relative alla evoluzione della patologia vascolare “arteriosa, venosa e linfatica” ed al rischio cardiovascolare correlato, alla luce delle ultime evidenze. Si discuterà anche della gestione ottimale del paziente con ipertensione, dislipidemia e cardiopatia finalizzata al raggiungimento del target indicati nelle ultime linee guida, lo scopo è di favorire il confronto tra le diverse figure professionali coinvolte nella presa in carico del paziente, dal medico chirurgo alle diverse discipline accreditate. Conoscere il sistema dei vasi nel corpo umano in modo diffuso, non limitato alla classe medico-infermieristica, è salvavita. Non solo per il malato, ma anche per quelli che vivono con lui o in cui si imbatte. All’insorgere di certi sintomi, infatti, tutti costoro sono in grado di richiedere tempestivamente l’intervento medico.
C’è poi un altro motivo per istruirsi. Nell’Arte Medica “illuminata” si fa strada il concetto che il medico deve fare cura personalizzata. Questo richiede un paziente che sappia descrivere i sintomi in modo appropriato e ne monitorizzi l’entità e la frequenza. È arrivata l’ora del cambiamento. Per anni infatti molti medici seguivano un protocollo standardizzato e i pazienti mettevano il proprio corpo nelle mani dell’esperto, quasi che non appartenesse a loro. Quindi il convegno salernitano, che prenderà il via dopo i saluti istituzionali, toccherà diversi temi che verranno sviscerati nel corso della mattinata e del pomeriggio. Programma interessante che verrà presentato dal direttore del corso e Responsabile del Centro delle Malattie Rare cardiovascolari e linfatiche Asl e referente U.o.c. Chirurgia Vascolare Asl Salerno Enza Maria Ottoveggio e sarà aperto da una disamina della chirurgia dell’Aorta e grossi vasi, medicina digitale e intelligenza artificiale con una tavola rotonda con relatori Roberto Chiesa, Andrea Luitz Kahlberg, Raffele Pulli, Roberto Sanseverino, Fernando Chiumiento, Francesco Tortorella, Mario Vento, la stessa Enza Maria Ottoveggio, Bartolomeo Di Benedetto, Antonio Frusciante, Paola Landi e Valerio D’Agostino. Si continuerà con l’analisi delle patologie arteriose degli arti inferiori di interesse clinico e chirurgico con relatori Luca Del Guercio, Bartolomeo Di Benedetto ed Enza Maria Ottoveggio, quindi, si passerà alle patologie venose e linfatiche di interesse clinico e chirurgico, unitamente alle malattie rare, oltre ad analizzare il linfedema primitivo e lo scompenso cardiaco destro, con relatori Corradino Campisi, Francesco Maria Boccardo ed Enza Maria Ottoveggio. La prima parte del convegno si concluderà con la discussione del tema Il trattamento del piede diabetico e delle ulcere difficili con la partecipazione di Pasqualina Memoli, Mario Infante, Carmine Oricchi ed Enza Maria Ottoveggio. I lavori del convegno riprenderanno intorno alle 14,30, con la discussione intorno alle complicazioni apportate dall’Ipertensione, la dislipidemia, l’arteriosclerosi e la malattia dei vasi coronarici che verrà affrontata da Carlo Vigorito, Marco Agrusta e Fernando Chiumiento. Occhio, poi, sulle patologie cerebrovascolari con relatori Giorgio Iaconetta, Isabella Esposito, Anna Bellissimo, Andrea Manto, Antonio Di Donna ed Enza Maria Ottoveggio, prima di concludere con I vasi nella storia della medicina. Oggi, infatti, sappiamo che il sangue scorre attraverso arterie, vene, capillari e che tramite un circolo chiuso ritorna al cuore. Fino alla fine del 1500, invece, si riteneva che il sangue fosse generato nel fegato. La scoperta del sistema circolatorio risale al 1628 e rappresenta ancora oggi l’avvenimento più importante nel mondo della fisiologia, grazie al medico inglese William Harvey. Fino a quel momento, infatti, vigeva ancora un modello di fisiologia dell’organismo basato su quello di Galeno, che nel II secolo d.C. aveva individuato un sistema di funzionamento umano secondo il quale il sangue aveva origine nel fegato e dal fegato arrivava nell’atrio e nel ventricolo destro del cuore, prima di evaporare e trasformarsi in pneuma, il principio vitale. Quindi a questo tavolo di storia della medicina, siederanno Bernardo Altieri, Giuseppe Ferrantino, Giuseppe Lauriello, Enrico Indelli, Giorgio Iaconetta, Fernando Chiumiento, Roberto Sanseverino, Giuseppe Iagulli, Emilia Forlani, Matteo De Roberto, Efrem Piermatteo, Alfonso Palumbo, Isabella Esposito, Mario Infante e Vincenzo Toriello. Un argomento questo, conclusivo, poiché non solo apre ad una riflessione sulla prima grande scoperta del metodo sperimentale galileano, che prima del Seicento era fermo ancora a Galeno e quindi alla Schola Medica Salernitana, ma apre a tante arti come anche l’iconografia del sistema circolatorio nei libri antichi.